QUELLA PROPOSTA INDECENTE - 3° capitolo - Massa Carrara Trasgressiva

QUELLA PROPOSTA INDECENTE - 3° capitolo - Massa Carrara Trasgressiva

Stava per mostrare le sue parti intime a quest'uomo mentre suo marito guardava in silenzio. Tranne Mauro, il suo medico e il ginecologo, nessun altro uomo aveva mai visto il suo corpo nudo. Le era stato insegnato che le brave ragazze non facevano cose del genere. Ricordava ancora quanto fosse stata nervosa la prima notte di nozze, ma anche la meravigliosa sensazione che aveva provato quando avevano fatto l'amore per la prima volta. Non aveva mai nemmeno immaginato di stare con un altro uomo e adesso doveva rendersi disponibile al dott. LUCA e a chissà chi. Proprio lui insistette. - Non si fermi... si tolga il resto dei vestiti. Irina inarcò la schiena mentre si allungava dietro di sé. Le sue dita tremavano mentre armeggiava con la fibbia del suo reggiseno bianco. Sentiva l'impazienza del direttore, trascinò le spalline e anche il reggiseno cadde silenziosamente sul pavimento. Poi si tolse le scarpe, sapendo che il porco stava osservando il suo seno generoso. Una parte di lei si chiedeva se avrebbe trovato eccitante sentirlo accarezzare da un estraneo. Era sconcertata dal fatto che si stesse persino chiedendo come sarebbe stato fare l'amore con un altro uomo. Forse era il suo modo per vendicarsi del colpevole silenzio di suo marito.  Proseguì sfilando i collant e le mutandine. Rapidamente li spinse fino alle caviglie e poi si raddrizzò. - Lei è davvero tremendamente sexy... per favore, si giri... Irina si voltò lentamente, supponendo che il direttore volesse dare un'occhiata al suo culo. Dopo alcuni secondi, riprese a girare fino a trovarsi di nuovo di fronte a lui. Come già detto, nonostante il viso così e così, sapeva di essere una donna sexy, e stranamente sperava che per qualche ragione il vecchio maiale l'avrebbe scartata. Ma non fu così. - Complimenti! Come le avevo anticipato, lei è mooolto qualificata per questo incarico! Lei tossì nervosamente quando le strizzò un gluteo afferrandolo saldamente. E si irrigidì quando allungò la mano e palpeggiò il seno premendo con forza una mano su una mammella, dandole un leggero dondolìo. Rabbrividì quando fece scivolare le dita sul capezzolo sfregandolo fino a farlo irrigidire. Ansimò mentre spostava l'altra mano strofinando il suo il suo pube e la vulva perfettamente rasata. Spinse il grosso dito medio tra le labbra della sua vagina e lo infilò dentro. Lei strinse i denti, cercando di bloccare qualsiasi sensazione mentre lui lo muoveva dietro il clitoride e in profondità. Eppure, con vergogna, sentiva la sua figa che cominciava a inumidirsi.  CONTINUA

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